Le manifestazioni non bastano: senza giustizia sociale non si contrastano le mafie
Si organizzano parate e cerimonie volte a commemorare le vittime di mafia, ma spesso si dimentica che il motivo per cui migliaia di cittadini si avvicinano al crimine organizzato, costituendone la manovalanza, è l’indigenza economica, che toglie speranze e dignità. Lottare per la giustizia sociale è fondamentale per sconfiggere le Mafie

Le manifestazioni non bastano: senza giustizia sociale non si contrastano le mafie
Si organizzano parate e cerimonie volte a commemorare le vittime di mafia, ma spesso si dimentica che il motivo per cui migliaia di cittadini si avvicinano al crimine organizzato, costituendone la manovalanza, è l’indigenza economica, che toglie speranze e dignità. Lottare per la giustizia sociale è fondamentale per sconfiggere le Mafie

Per combattere davvero la mafia, occorre garantire, come diceva Pippo Fava, giustizia sociale al paese. È necessaria un’azione volta a eliminare le diseguaglianze, perché la mafia sfrutta la fame e trova manovalanza tra i disperati e gli strati più indigenti della popolazione.
Le commemorazioni servono per mantenere vivo il ricordo di coloro che hanno dato la vita per estirpare questo cancro, ma serve un grande impegno per garantire pari diritti e dignità a tutti i cittadini.
FRANCESCO CARINI – 21/03/2021

«Caro Enrico, ci manchi». Berlinguer non ha lasciato un vuoto, ma un baratro nella politica italiana
A 36 anni dalla sua scomparsa, nessuno è riuscito a prendere il posto di Enrico Berlinguer nella sinistra e nel cuore degli italiani

«Caro Enrico, ci manchi». Berlinguer non ha lasciato un vuoto, ma un baratro nella politica italiana
A 36 anni dalla sua scomparsa, nessuno è riuscito a prendere il posto di Enrico Berlinguer nella sinistra e nel cuore degli italiani

A 36 anni dalla morte dell’onorevole Enrico Berlinguer, nessuno è riuscito a prendere il suo posto nella sinistra e nel cuore degli italiani. Simbolo di lotta a favore dei diritti dei lavoratori e dei ceti svantaggiati, Berlinguer ha lasciato un vuoto nella politica italiana.
FRANCESCO CARINI – 11/06/2020

Sia la giornata della legalità e della vera lotta alla mafia, non dell’ipocrisia
Combattere contro la Mafia significa anche lottare a favore della giustizia sociale per tutti i cittadini, affinché non si debbano piegare per diritti che dovrebbero essere dovuti per legge. La lotta alla mafia non può essere confusa con una legalità da azzeccagarbugli o con il rigido rispetto di regole che tutelano solo lo status quo

Sia la giornata della legalità e della vera lotta alla mafia, non dell’ipocrisia
Combattere contro la Mafia significa anche lottare a favore della giustizia sociale per tutti i cittadini, affinché non si debbano piegare per diritti che dovrebbero essere dovuti per legge. La lotta alla mafia non può essere confusa con una legalità da azzeccagarbugli o con il rigido rispetto di regole che tutelano solo lo status quo

Il 23 maggio ricorre l’anniversario della strage di Capaci, in cui Cosa Nostra uccise barbaramente Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. È giusto commemorare le vittime di mafia e ricordare sempre cosa la mafia ha fatto a uomini onesti (come Pio La Torre, Giancarlo Siani, Salvatore Carnevale, e molti altri), che hanno tentato di estirpare questo cancro e di difendere i diritti dei cittadini e dei lavoratori. Ma la lotta alla mafia non si può fare solo con commemorazioni, ma, come diceva Pippo Fava, anche educando i giovani a non scendere a compromessi per ottenere un loro diritto, ad opporsi al clientelismo e ai favoritismi. È necessaria una rivoluzione culturale per opporsi alla “montagna di merda”, come la definiva Peppino Impastato.
FRANCESCO CARINI – 22/05/2020

SOS Ingiurie, diffamazioni ed hate speech: fenomeno grave, ma può essere contrastato. Parola alla giurista
Via web appare come una situazione fuori controllo, ma ingiurie, diffamazioni e violazioni della privacy (es. revenge porn) costituiscono fenomeni che possono e devono essere contrastati denunciando e ricorrendo alla legge. L’avv. Sonia Randazzo ne parla in modo approfondito su Homo Sum

SOS Ingiurie, diffamazioni ed hate speech: fenomeno grave, ma può essere contrastato. Parola alla giurista
Via web appare come una situazione fuori controllo, ma ingiurie, diffamazioni e violazioni della privacy (es. revenge porn) costituiscono fenomeni che possono e devono essere contrastati denunciando e ricorrendo alla legge. L’avv. Sonia Randazzo ne parla in modo approfondito su Homo Sum

Le ingiurie, la calunnia, la diffamazione possono causare gravi danni alla reputazione di una persona. Sono reati gravi e la loro forza aumenta grazie ai social media che permettono di far arrivare velocemente un messaggio a milioni di persone e in tutto il mondo. Denunciare gli haters e chi commette questi reati è importante. L’avvocato Sonia Randazzo ce ne parla per la rubrica Parola all’esperto, con una panoramica su altri fenomeni quali hate speech e revenge porn.
FRANCESCO CARINI – 17/05/2020

Un uomo da bruciare. La lotta alla mafia di Salvatore Carnevale fra cinema e realtà
Nel 1962, Gian Maria Volonté interpretò il ruolo di Salvatore Carnevale (ucciso dalla mafia) nel film dei fratelli Taviani e Valentino Orsini, portando ulteriormente alla ribalta la vicenda, già nota anche grazie al romanzo "Le parole sono pietre" di Carlo Levi

Un uomo da bruciare. La lotta alla mafia di Salvatore Carnevale fra cinema e realtà
Nel 1962, Gian Maria Volonté interpretò il ruolo di Salvatore Carnevale (ucciso dalla mafia) nel film dei fratelli Taviani e Valentino Orsini, portando ulteriormente alla ribalta la vicenda, già nota anche grazie al romanzo "Le parole sono pietre" di Carlo Levi

Salvatore Carnavale era un giovane onesto che credeva nei diritti. Aveva partecipato alle lotte per l’occupazione delle terre da parte dei contadini e organizzato uno sciopero a favore della giornata lavorativa di 8 ore. Con queste azioni volte a contrastare le diseguaglianze e far valere i diritti dei lavoratori si schierò contro la Mafia, che prima cercò di “comprarlo” e poi, non riuscendoci, lo uccise. Per la sua morte, avvenuta il 16 maggio 1955, non è stata fatta giustizia. Il cinema, coniugando elementi di finzione e di realtà, ci racconta chi era attraverso uno straordinario Gian Maria Volonté in Un uomo da bruciare.
FRANCESCO CARINI – 14/05/2020

38 anni fa veniva ucciso Pio La Torre: simbolo di un’attività politica e sindacale che ha combattuto davvero la Mafia
Nella sua attività con il PCI e la CGIL ha lottato a favore dei deboli contro crimine organizzato e malaffare, rappresentando un orgoglio non solo per una parte della Sinistra, ma per la Sicilia e l’Italia onesta

38 anni fa veniva ucciso Pio La Torre: simbolo di un’attività politica e sindacale che ha combattuto davvero la Mafia
Nella sua attività con il PCI e la CGIL ha lottato a favore dei deboli contro crimine organizzato e malaffare, rappresentando un orgoglio non solo per una parte della Sinistra, ma per la Sicilia e l’Italia onesta

Pio La Torre è uno fra i più grandi sindacalisti e politici italiani, simbolo di lotta alla Mafia e alle diseguaglianze sociali ed economiche. Si è opposto al crimine organizzato sin da giovane, difendendo i diritti delle fasce svantaggiate e povere della popolazione. A lui si deve l’introduzione del 416/bis nel codice penale (reato di associazione per delinquere di stampo mafioso). Fu ucciso dalla Mafia il 30 aprile del 1982.
FRANCESCO CARINI – 30/04/2020

Signore e signori, è Una vita difficile. Riflessioni su giornalismo e intellettuali in una società diseguale
Il giornalismo può essere un’ancora di salvezza, nonostante possa essere influenzato da: ritorsioni, diseguaglianze e potere politico ed economico. Risi e Germi lo mostrano in due capolavori

Signore e signori, è Una vita difficile. Riflessioni su giornalismo e intellettuali in una società diseguale
Il giornalismo può essere un’ancora di salvezza, nonostante possa essere influenzato da: ritorsioni, diseguaglianze e potere politico ed economico. Risi e Germi lo mostrano in due capolavori

Giornalisti e intellettuali impegnati e seri ce ne sono stati e ci sono anche oggi, ma spesso sono ostacolati da interessi politici o economici, e purtroppo, dove vige la legge del più forte (economicamente o a livello di immagine pubblica), “farli fuori” e boicottarli non è difficile. Il cinema ce lo mostra e ci aiuta a riflettere.
FRANCESCO CARINI – 23/04/2020

87 anni fa nasceva Gian Maria Volonté, 6 anni dopo la condanna a morte di Sacco e Vanzetti
Il 9 aprile è un giorno particolare, che accomuna due vittime della malagiustizia americana e un grande attore, simbolo dell'impegno civile e politico, che combatté attraverso il suo lavoro contro le ingiustizie

87 anni fa nasceva Gian Maria Volonté, 6 anni dopo la condanna a morte di Sacco e Vanzetti
Il 9 aprile è un giorno particolare, che accomuna due vittime della malagiustizia americana e un grande attore, simbolo dell'impegno civile e politico, che combatté attraverso il suo lavoro contro le ingiustizie

Il 9 aprile nasce Gian Maria Volonté, simbolo del cinema impegnato in Italia. Il Maestro è uno di quegli attori che optarono per un certo tipo di cinema, portando avanti attraverso il loro lavoro delle istanze politiche fondamentali per il miglioramento della società e per la presa di coscienza da parte del pubblico dei propri diritti e del recente passato del loro paese. Volonté ha interpretato sempre ruoli di spessore: il tenente Ottolenghi in Uomini contro, Carlo Levi in Cristo si è fermato a Eboli, Salvatore Laurana in A ciascuno il suo, l’anarchico Vanzetti nel film Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo, …
FRANCESCO CARINI – 09/04/2020

La mafia sfrutta la fame? Non ci voleva il Coronavirus per scoprirlo. Ricordiamo Pippo Fava e guardiamo La violenza: quinto potere
Le mafie hanno sempre sfruttato la povertà di cittadini indigenti per i loro obiettivi. Guardare l’opera di Vancini, tratta dalla pièce di Pippo Fava, può solo aiutare a comprenderne il dramma

La mafia sfrutta la fame? Non ci voleva il Coronavirus per scoprirlo. Ricordiamo Pippo Fava e guardiamo La violenza: quinto potere
Le mafie hanno sempre sfruttato la povertà di cittadini indigenti per i loro obiettivi. Guardare l’opera di Vancini, tratta dalla pièce di Pippo Fava, può solo aiutare a comprenderne il dramma

Le mafie potranno rinforzarsi per l’emergenza determinata dalla diffusione del Coronavirus, a causa dell’impoverimento di larghe fasce dei cittadini italiani. La miseria è sempre stata sfruttata dal crimine organizzato e i timori da parte delle autorità e della politica sarebbero dovuti arrivare ben prima. La mafia, sia in Sicilia che altrove, conscia dell’assenza o della scarsa presenza di un efficiente stato sociale, ha spesso trovato terreno fertile fra gli strati più deboli della popolazione, facendo leva sui bisogni primari non di rado connessi alla sussistenza, assoldando manovalanza sfruttata e spremuta come limoni.
FRANCESCO CARINI – 07/04/2020

L’Italia ai tempi del Coronavirus fra: paura, haters e caccia agli untori. Parola al giurista e “occhio alla legge”
In un’atmosfera sempre più preoccupante sotto il profilo sanitario, ma che si sta evolvendo negativamente anche dal punto di vista sociale, l’avv. Gianfranco Passalacqua analizza alcuni rischi per la società italiana

L’Italia ai tempi del Coronavirus fra: paura, haters e caccia agli untori. Parola al giurista e “occhio alla legge”
In un’atmosfera sempre più preoccupante sotto il profilo sanitario, ma che si sta evolvendo negativamente anche dal punto di vista sociale, l’avv. Gianfranco Passalacqua analizza alcuni rischi per la società italiana

In un’atmosfera sempre più preoccupante sotto il profilo sanitario, ma che si sta evolvendo negativamente anche dal punto di vista sociale, l’avv. Gianfranco Passalacqua analizza alcuni rischi per la società italiana, per la serie “ubi societas, ibi ius“.
FRANCESCO CARINI – 22/03/2020

Dramma povertà: «prendersi cura, non basta curare». Da Catania, la missione del medico e sacerdote don Mario Torracca
In tempi bui, in cui purtroppo la solidarietà e la pietà sono diventate quasi una minaccia o un atto sovversivo, dalla Sicilia può arrivare un raggio di speranza

Dramma povertà: «prendersi cura, non basta curare». Da Catania, la missione del medico e sacerdote don Mario Torracca
In tempi bui, in cui purtroppo la solidarietà e la pietà sono diventate quasi una minaccia o un atto sovversivo, dalla Sicilia può arrivare un raggio di speranza

A parte qualche miglioramento, il quadro su povertà ed esclusione sociale descritto dall’ultimo Flash Report della Caritas è inquietante, ma ci sono ancora oasi di speranza, come il poliambulatorio dell’Opera Assistenza Infermi “Beato Dusmet”.
FRANCESCO CARINI – 18/11/2019

Per capire cos’è il coraggio, ricordiamo Giancarlo Siani e guardiamo Fortapàsc
A distanza di 34 anni dalla sua morte, Siani resta un simbolo della lotta seria alla criminalità organizzata, in un paese in cui le parate contano più dell’impegno concreto

Per capire cos’è il coraggio, ricordiamo Giancarlo Siani e guardiamo Fortapàsc
A distanza di 34 anni dalla sua morte, Siani resta un simbolo della lotta seria alla criminalità organizzata, in un paese in cui le parate contano più dell’impegno concreto

Giancarlo Siani fu ucciso fisicamente il 23/09/1985, ma il suo ricordo non muore, grazie anche (non solo) al cinema. Ma per onorarne davvero la morte, si deve lottare nel piccolo ogni giorno, non lasciando soli chi combatte la Mafia in vita.
FRANCESCO CARINI – 22/09/2019

Il paese delle “Iene” e dei “Gattopardi” non merita Paolo Borsellino

Il paese delle “Iene” e dei “Gattopardi” non merita Paolo Borsellino

Per portare avanti il sogno di Falcone e Borsellino (senza dimenticare tutti i sindacalisti e politici onesti uccisi nel corso di più di un secolo) è necessario un movimento culturale, al di fuori di ogni logica partitica, che parta dalle scuole, oltre ad azioni concrete che non permettano alla Mafia (soprattutto a quella in giacca e cravatta) di poter giocare sulla fame di lavoro e sul fatalismo di milioni di individui costretti o semplicemente abituati a pensare che mai nulla cambierà.
FRANCESCO CARINI – 17/07/2019

Istantanea del razzista fra violenza verbale e senso della legalità ad orologeria. Dolce Italia, non mollare

Istantanea del razzista fra violenza verbale e senso della legalità ad orologeria. Dolce Italia, non mollare

A prescindere dalle necessarie misure per un’adeguata regolamentazione dei processi migratori, l’ondata di razzismo e di violenza verbale che sta attraversando il paese è sintomo di problemi sociali estremamente gravi che vanno analizzati e risolti tempestivamente.
FRANCESCO CARINI – 30/06/2019

Falcone è morto, la mafia purtroppo è viva. E la società civile?

Falcone è morto, la mafia purtroppo è viva. E la società civile?

La lotta alla mafia non si combatte solo con le prese di posizione di fronte ad una sparatoria, bensì con atti che disintegrino il velo di omertà dietro cui si é nascosta una politica clientelare diffusa in quasi tutta Italia. I silenzi di fronte all’uccisione delle regole democratiche rappresentano uno sputo al ricordo di tutte le vittime di mafia e dei veri rappresentanti dello Stato che si sono immolati perché la gente vivesse libera dal giogo mafioso.

Perché Peppino Impastato è un simbolo e I cento passi un film da vedere e rivedere

Perché Peppino Impastato è un simbolo e I cento passi un film da vedere e rivedere

Peppino Impastato ha rappresentato il meglio che potessero offrire la Sicilia e l’Italia degli anni ’70, impersonando il coraggio di chi non ha avuto paura a scardinare quegli equilibri che si sono fondati per secoli sull’omertà e la connivenza di società civile e criminalità. Il suo sacrificio va onorato non soltanto con la partecipazione a qualche manifestazione o con dei post sui social, perché il sistema mafioso si combatte quotidianamente, rompendo il muro di omertà che blocca la vera essenza della democrazia.
FRANCESCO CARINI – 08/05/2019

Il primo maggio sia la festa dei lavoratori, non del precariato e dello sfruttamento
Con una minor tutela dei diritti sociali delle fasce più deboli, diseguaglianze e clientelismo rischiano di incrementare

Il primo maggio sia la festa dei lavoratori, non del precariato e dello sfruttamento
Con una minor tutela dei diritti sociali delle fasce più deboli, diseguaglianze e clientelismo rischiano di incrementare

Produttività, efficienza e consumatore sono i vocaboli che stanno sostituendo quello di umanità e di persona. La graduale destrutturazione della macchina dei diritti sociali, frutto di decenni di lotte e battaglie di civiltà, ha permesso e permette lo spostamento del potere reale nelle mani di pochi, rischiando sempre più di trasformare i diritti in concessioni.
FRANCESCO CARINI – 01/05/2019

Onore a Pasquale Almerico, ucciso dalla mafia, ma distrutto in vita da: omertà, calunnia e connivenza

Onore a Pasquale Almerico, ucciso dalla mafia, ma distrutto in vita da: omertà, calunnia e connivenza

Ci sono storie di mafia che sono state messe nel dimenticatoio o non si conoscono affatto. Una di queste riguarda Pasquale Almerico, giustiziato il 25 marzo del 1957, ma il cui supplizio era iniziato prima.
Brava persona e sindaco onesto, si oppose al clientelismo perché desiderava una politica moderna con un partito «libero dalle prepotenze della mafia», ma in cambio ricevette accuse infamanti a causa di cui venne isolato.
FRANCESCO CARINI – 22/03/2019

error: © Francesco Carini - tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale