Di mobbing, bossing e straining si può morire: difendersi è un dovere. Parola all’esperto
Onore a Pasquale Almerico, ucciso dalla mafia, ma distrutto in vita da: omertà, calunnia e connivenza
Ci sono storie di mafia che sono state messe nel dimenticatoio o non si conoscono affatto. Una di queste riguarda Pasquale Almerico, giustiziato il 25 marzo del 1957, ma il cui supplizio era iniziato prima.
Brava persona e sindaco onesto, si oppose al clientelismo perché desiderava una politica moderna con un partito «libero dalle prepotenze della mafia», ma in cambio ricevette accuse infamanti a causa di cui venne isolato.
FRANCESCO CARINI – 22/03/2019
Nella società dell’invidia e del cannibalismo fratricida, la diffamazione e la calunnia diventano armi sempre più subdole e pericolose
L’invidia sociale rappresenta oggi una fra le caratteristiche più distruttive per la società, ma è un fenomeno che parte da lontano
L’invidia sta alla base della crescita di determinati movimenti, che, facendo leva sulla rabbia di chi compara la propria vita con quella altrui, producono un sentimento distruttivo per sé stessi e soprattutto per gli altri. Il dramma della società attuale nasce da quello che si può definire come cannibalismo fra eguali, attraverso determinati meccanismi che ledono l’immagine di qualcuno provocando danni spesso irreparabili. Ciò non é né umano in senso lato, né cristiano.